Ormai è un’abitudine diffusa: molti genitori utilizzano tablet, smartphone e apparecchiature televisive come vere e proprie baby sitter. Questi dispositivi vengono utilizzati fin dalla prima infanzia, portando i bimbi molto piccoli a stare tranquilli solo davanti ad una particolare trasmissione Tv o a desiderare di interagire con lo smartphone o il tablet di mamma e papà.
La discussione su questi metodi educativi è molto accesa, soprattutto tra psicologie pedagogisti, che mettono in guardia i genitori dai pericoli di questo comportamento.
Una mente nel pieno dello sviluppo
Nei primi mesi e anni di vita lo sviluppo cerebrale del bambino è nel pieno del suo vigore. Le esperienze avute ogni giorno sono fondamentali non solo per la crescita del bambino in quel momento, ma anche per porre le fondamenta del suo sviluppo nel prossimo futuro. Interagire sin da piccoli con gli oggetti tecnologici è visto da molti genitori come un vantaggio, mentre pedagogisti e psicologi li mettono in guardia dai pericoli di questo atteggiamento.
Lasciare che un bimbo piccolo interagisca con il tablet di casa, o posizionarlo davanti alla Tv, lo priva di momenti ed esperienze importanti per il suo sviluppo. Il consiglio che viene da più parti è sempre lo stesso: sarebbe opportuno che i bambini non entrassero in contatto con televisore, smartphone tablet fino a circa 3 anni di età.
Questo per consentire loro di costruire un rapporto corretto con gli altri, a partire dai genitori. Inoltre vietare l’uso dei dispositivi elettronici consente al bambino di seguire in modo naturale lo sviluppo del suo sistema cognitivo.
Quando i bimbi crescono
Anche i bimbi più grandi non dovrebbero essere lasciati per ore davanti alla TV, o a giocare da soli con altri dispositivi elettronici. Dai 3 ai 6 anni circa mezz’ora al giorno può essere tollerata e, per certi versi, è anche propedeutica alla costruzione delle competente elettroniche nel bambino, oggi sempre più richieste negli adulti.
Con il passare del tempo i 30 minuti possono aumentare, fino ad arrivare a circa un’ora al giorno per gli adolescenti. L’importante sta nell’accompagnare questi bambini nell’utilizzo degli strumenti elettronici, evitando di esporli a programmi e funzionalità del tutto inutili per la loro età, se non addirittura controproducenti.
Si pensi ad esempio ai tanti pericoli che i piccoli possono trovare in internet o al preoccupante sviluppo di dipendenze dal gioco elettronico, che oggi è sempre pi9ù anticipato nel tempo.
Del resto un adolescente è particolarmente portato alle distrazioni e con facilità si appassiona ai videogiochi o ai social network, che gli propongono stimoli continui e molto coinvolgenti.