Questo tipo di dermatite, scatenata da cause genetiche e ormonali, è difficile da combattere ma può essere sconfitta con la giusta terapia
Tutti coloro che sono stati adolescenti hanno senza dubbio vissuto un periodo della loro vita in cui hanno visto spuntare sulla pelle quegli antiestetici brufoli. Purtroppo, mentre per alcuni l’apparizione di dei brufoli rappresenta un episodio sporadico per cui bisogna avere solo un po’ di pazienza, per altri questa è una vera e propria malattia che, oltre a minare profondamente l’autostima, già ai minimi storici negli adolescenti, può lasciare sulla pelle delle antiestetiche cicatrici che segnano il viso per sempre.
In Italia il problema è molto diffuso, infatti coinvolge circa il 70-80% degli adolescenti, che cominciano a manifestare i primi sintomi tra i 12 e i 18 anni.
L’acne definita giovanile in gergo scientifico si chiama “polimorfa” perché si manifesta in diverse forme, con la presenza sul viso di comedoni, di papule e di pustole.
Sintomi dell’Acne Giovanile
L’acne giovanile si manifesta con sintomi molto evidenti e molto poco gradevoli come seborrea, comedoni, papule, pustole, noduli e cisti.
La seborrea, cioè l’iperproduzione di sebo, è la causa primaria di tutti i sintomi. Durante l’adolescenza le ghiandole che producono il sebo, sostanza atta a creare un film superficiale che protegge la pelle, vengono bombardate dagli ormoni prodotti in grande quantità e cominciano a produrre sebo in quantità non più smaltibili dal follicolo pilifero da cui proviene, di conseguenza il follicolo comincia ad occludersi.
La seborrea viene chiamata comunemente “pelle grassa” e da al viso un aspetto unto e lucido.
La prima conseguenza dell’occlusione dei follicoli è la formazione dei comedoni, comunemente chiamati “punti neri” e “punti bianchi”; in queste occlusioni si accumulano, oltre al sebo, anche cheratina, melanina, batteri e peli. La punta nera dei comedoni è dovuta all’ossidazione della parte superficiale dello strato di sebo, che si è insediato in un follicolo aperto, se invece questo è chiuso, i comedoni presentano una punta bianca.
Mentre il punto nero, per quanto antiestetico, è innocuo per la pelle e non tende a peggiorare, il punto bianco, che è a tutti gli effetti una microciste del follicolo, può degenerare e infiammarsi, dando vita a pustole e papule, inestetismi che tutti noi chiamiamo brufoli.
Che differenza c’è tra papule e pustole? Le papule sono infiammazioni sottocutanee, a volte molto dolorose, che si manifestano con un rossore, mentre le pustole sono papule che presentano pus al loro interno.
Mentre i sintomi appena elencati si presentano almeno una volta nella vita di qualsiasi adolescente, chi è affetto da acne giovanile grave si trova a lottare anche con i noduli e le cisti. Questi due tipi di lesioni sono caratterizzati da molto pus e da lacerazioni della pelle che lasciano profondi solchi e cicatrici sul viso di chi ne soffre. I noduli e le cisti provocano un dolore intenso e un’infiammazione prolungata, che può durare anche per settimane nel caso delle cisti.
Quali sono le cause
Esistono una gran quantità di cause che portano alla comparsa dell’acne giovanile, ovviamente, essendo una patologia legata all’adolescenza, appare subito chiaro il collegamento tra acne e cambiamenti ormonali. Abbiamo già detto che le ghiandole che producono sebo sono sensibili agli ormoni, soprattutto a quelli che hanno a che fare con il testosterone, per questo l’acne si presenta con maggiore frequenza negli uomini. Nella maggior parte dei pazienti però, gli ormoni maschili non sono oltre la norma, ma le loro ghiandole risultano più sensibili alla loro presenza.
In alcuni casi anche gli ormoni femminili possono diventare portatori di acne. Sindromi legate all’apparato riproduttore come la sindrome dell’ovaio policistico o l’endometriosi causano iperandrogenismo, cioè la produzione smodata di ormoni femminili. Si è inoltre osservato che l’80% delle ragazze colpite da acne soffrono della sindrome dell’ovaio policistico.
Oltre alle cause ormonali e genetiche, l’acne può essere causata da fattori esterni, come l’assunzione di alcuni farmaci, l’ambiente di lavoro e l’uso di cosmetici.
I farmaci che maggiormente portano alla comparsa dell’acne sono tutti quelli legati agli ormoni, come gli androgeni, gli antidepressivi, gli antiepilettici e gli antitubercolari. Quando l’acne trae la sua origine dai farmaci esplode improvvisamente presentando papule e pustole senza passare per i comedoni.
Il lavoro può portare alla comparsa dell’acne se si svolge in ambienti particolarmente saturi di olio, specialmente idrocarburi alogenati.
I cosmetici invece possono contenere al loro interno dei fattori comedogenici e/o acneicogenici; mentre prima che si formino comedoni queste sostanze possono agire per interi mesi, gli acneicogenici agiscono entro 72 ore.
Per ciò che riguarda lo stress e l’alimentazione si sa che non sono dei fattori scatenanti, come solitamente si crede, ma possono peggiorare una situazione pre esistente.
Rimedi Naturali
Se l’acne non si presenta in forma grave ci sono molti rimedi naturali che permettono di tenerla sotto controllo. Uno dei più conosciuti ed efficaci è senza dubbio fare periodicamente delle maschere a base di argilla; questa sostanza infatti ha il potere di purificare la pelle ed eliminare le tossine e i batteri che tendono a proliferare sul viso di chi è affetto da acne. Per fare una buona maschera, l’argilla naturale deve essere mescolata con l’acqua e con oli essenziali o estratti di echinacea, carciofo, fumaria o altre sostanze antiinfiammatorie e antibatteriche.
Proprio a proposito di oli essenziali, se ne possono annoverare molti che presentano un forte potere antiacne. Tra quelli più efficaci troviamo quelli antibatterici come il timo o il limone, e gli oli antiinfiammatori, come quelli di geranio, arancio amaro, salvia,mirto e bergamotto.
Per usare al meglio queste sostanze bisogna diluirle in un po’ d’acqua e passarle sulla pelle con un dischetto. Si possono anche addizionare ad altri prodotti che già si hanno in uso, come creme e maschere.
Esistono anche trattamenti omeopatici per contrastare l’acne, gli specialisti del settore prescrivono la cura calibrandola sulla profondità e la gravità delle lesioni.
Le cure omeopatiche possono essere divise in due tipi: quelle che curano i sintomi e quelli che curano le cause, il primo tipo di trattamento usa molecole come Kalium bromatum, Eugenia jambosa, Selenium, mentre il secondo tipo si avvale di rimedi come Natrum muriaticum e Sulfur iodatum.
Cure Mediche
Ovviamente queste indicazioni sono di tipo orientativo, solo un medico può prescrivere a chi soffre di acne una valida terapia farmacologica.
Partendo però dalla consapevolezza che le infiammazioni legate all’acne sono causate dai batteri presenti sul viso del paziente, uno dei trattamenti più comuni per questo tipo di disturbo è la terapia antibiotica.
Gli antibiotici più comuni sono la Clindamicina e l’Eritromicina, che bloccano la proliferazione batterica. Questo tipo di farmaci, però, ha anche effetti collaterali come bruciore e irritazione, che si presentano nella zona in cui vengono applicati.
Se non si vuole intervenire attraverso gli antibiotici si possono usare farmaci anti infiammatori , come il metronidazol, utile nel trattamento dell’acne rosacea; purtroppo anche questo tipo di farmaco può causare infiammazione alla porzione di cute su cui viene distribuito. Sempre nella categoria degli anti infiammatori si possono ascrivere i farmaci che contengono corticosteroidi.
Sia e si applichi sul viso un anti infiammatorio o un antibiotico è fortemente sconsigliabile l’esposizione al Sole.
Quando l’acne colpisce una ragazza, il medico può decidere di prescrivere un tipo particolare di pillola anticoncezionale, che ha il poter di contrastare gli ormoni maschili e far in modo che la pelle produca meno sebo. Purtroppo questo tipo di terapia, agendo sugli ormoni, causa molti effetti collaterali e può, in un primo momento peggiorare la situazione.